mercoledì 4 marzo 2009

LA NOTIZIA PUBBLICATA PE RQUALCHE GIORNO SUL SITO DELLA COMPAGNIA RAFFAELLO SANZIO

NOTIZIA

Giovedì 5 Febbraio 2009 alle ore 17.30 circa, presso l’Auditorium dell’Opéra di Digione, in margine alle prove de l’Inferno,
il tecnico Alfredo Tassi è morto in seguito all’utilizzo di un congegno scenico di natura meccanica,
condiviso in una pausa di distensione con i propri colleghi e con il regista.
Nonostante il pronto intervento degli infermieri e dei medici, dopo circa mezz’ora Alfredo è deceduto.
Le Autorità francesi hanno compiuto tutti i rilievi, mentre sulla salma di Alfredo è stata effettuata l’autopsia.
E’ stata rilevata un’emorragia interna tutt’ora sottoposta a esami più approfonditi
ai fini di chiarire le circostanze fisiologiche che l’hanno determinata.
Il congegno meccanico, di invenzione di Romeo Castellucci, benché fosse già stato testato e utilizzato numerose volte
e benché abbia funzionato regolarmente, è ora posto sotto sequestro per gli accertamenti.
Il regista Romeo Castellucci, in attesa dello sviluppo delle analisi mediche e delle indagini giudiziarie
di quello che si profila come un incidente sul lavoro, d’accordo con la volontà della Compagnia ha deciso,
per onorare la memoria di Alfredo, di proseguire e di concludere l’opera a cui lui stesso partecipava con entusiasmo
confermando le date già fissate degli spettacoli per l’anno in corso.
Questo lutto gravissimo costituisce tuttavia uno strappo radicale anche per tutta la sua attività teatrale.
Il silenzio che la Compagnia osserva per sé, condiviso con le persone più vicine,
rispecchia il baratro nel quale ora si trova e il rispetto dovuto alla memoria di Alfredo.

3 commenti:

  1. AI FINI DI CHIARIRE LE CIRCOSTANZE FISIOLOGICHE CHE L'HANNO DETERMNATA ?

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  2. Decisamente non amo la Socìetas. Di recente ho avuto modo di vedere una loro performance a Genova (THE CRYONIC CHANTS) e ho scoperto con delusione che si tratta di un gruppo di tromboni presuntuosi, vittime di loro stessi , della loro ritrita sperimentazione fatta di accessori quali il rumore, la distorsione, quando va bene il canto, l'astrazione senza regole e altro vecchiume di vario genere. Tutta roba che ha poco a che fare con il teatro di ricerca. A questo si aggiunge che circa una decina di persone sono morte intorno ai loro spettacoli e riguardo ad Alfredo in particolare hanno parlato (per quel poco che si sono scomodati) di "morte estetica", di gioco. Che significa? che dovremmo immaginare che Alfredo se ne sia andato con gioia, in nome di un alto ideale poetico senza il quale la sua vita sarebbe stata poca roba? Dovremmo pensare che sia stato addirittura fortunato?
    La bella notizia è che la Socìetas li sta commemorando tutti, i suoi morti, nell'opera Inferno attualmente in tournée. Se non li avessi visti sul palco e non li avessi sentiti parlare con quel tono spaventosamente autocelebrativo, penserei forse ad un gesto sentito. Ma il sospetto che invece si tratti di un tributo che dei mitomani fanno a loro stessi è troppo forte. Paghino loro il prezzo della loro arte. Se hanno bisogno di martiri per arredare il salotto e le loro storie personali, per sentire veramente il peso della loro esistenza, che diventino i martiri di loro stessi. Ma questo non venga scambiato per un cattivo augurio. Assolutamente no .
    È l’augurio che la loro opera si compia definitivamente.
    È un augurio estetico.


    giusi

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  3. Sono avvilito da questa manica di coglioni dell'area emiliano romagnola, una tribù di tronfi modaioli che si fanno di pippe mentali.Non riescono a provare emozione su niente e per nessuno. Poi vi è un'altra manica di coglioni sono quelli -ETI in testa- che continuano a dare credito a questi quattro imbecilli che per inciso ricevere anche ingenti quantità di denaro pubblico

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